Negli anni di interviste ne ho fatte a decine, tra radio, TV, fiere, riviste, web... ma una che coinvolgesse direttamente un paio dei miei personaggi, al posto del sottoscritto, proprio no!
Mutio e Thorval ospiti di Altea Alaryssa Gardini e delle sue domande molto poco discrete... ;)
martedì 23 maggio 2017
venerdì 5 maggio 2017
Meet the Characters - L'Estraneo
Puntata speciale per la carrellata di personaggi de "Il Richiamo del Crepuscolo", dedicata a colui (colei? costui? costei?) cui tocca onore ed onere di conferire il titolo all'intera saga...
L'Estraneo, per l'appunto.
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L'Estraneo, per l'appunto.
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Come un’ombra
scivolata oltre la coda dell’occhio distratto, egli vaga.
Per le contrade degli uomini, lungo le vie
segrete sepolte sotto la pelle di campagne e città. Viaggia attraverso la
ragnatela occulta intessuta nell’epidermide delle carrarecce che solcano
colline, selve e pianori, inseguendo il corso delle rotte recondite nel
labirinto di vicoli angusti dei borghi affollati. La notte, perlopiù, quando la
tenebra è alleata del passo discreto; talvolta di giorno, là dove l’ala
dell’ombra si spiega di nascosto al sole di primavera.
Nessuno di coloro che incrocia lo rende
mai oggetto d’una occhiata consapevole. Lo sbirciano per il tempo d’un battito
di ciglia. Tutto ciò che resta loro è l’alone torbido di un brano di memoria,
il riflesso cupo di quell’ombra scorta ma non del tutto registrata; un sussulto
inatteso, un disagio fosco. Molti lo sognano la notte successiva, eppure quando
si destano sudati non riescono a definire lo spettro onirico evocato dal
ricordo fugace. Vi riflettono in preda all’ansia, ma presto la reminiscenza
sfuma e la mente non è più capace di ricordare l’oggetto di tanto turbamento.
Talora, di rado, si ferma a parlare, chiedere, interrogare. Riceve risposte
borbottate, parole nolenti di chi ha fretta di allontanarsi prima di dovere
ammettere l’inquietudine che gli monta nel petto. Avvolto dai miasmi untuosi
delle taverne appartate, o nel buio serale dei crocicchi isolati di campagna,
adesca il passante occasionale e ne ottiene lo scampolo d’informazione di cui
abbisogna; poco dopo è già svanito, e il ricordo è l’impronta indefinita d’un
brivido sulla pelle.
Vaga, e non sempre il cammino è deciso. Ci
sono frangenti in cui la ragione pare offuscata dallo stesso inchiostro fluido
della tenebra di cui s’ammanta. Barlumi d’oscurità che sbocciano nella mente,
eclissi d’intelletto che lo costringono a indugiare il passo, a nicchiare,
rallentare.
Finché l’inchiostro si riassorbe ed egli
riprende a vagare.
Fiuta la scia dei cacciatori che lo
inseguono e quella più acre della paura che pretendono di ignorare. Lo temono,
giacché sanno che non esiste preda e predatore, bensì una pavana complessa in
cui i ruoli mutano a ogni ciclo della marea. Altri a venire saranno invitati
alla danza, altri attori sul palco a mescolarsi di posto e costume. C’è chi già
sogna l’odore appassito del suo strascico di tenebra. Sente l’aroma conturbante
di chi c’è e di chi ci sarà.
Ancor più, tuttavia, sente il richiamo
sinistro del sole che preme per tramontare sul mondo.
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