domenica 14 aprile 2019

Buio dentro e buio fuori...

Buio dentro e buio fuori.

Plana in basso, roteando.

Il mondo è un ventre tiepido che lo avvolge.

Niente più suoni: l’eco degli ululati è appena un ricordo che s’attarda nella mente.

Niente più luce: oscurità. Densa, grumi cupi e grumi più cupi, fluttuano in un brodo di tenebra soffice, calda, soffocante.

Niente più luce, niente più…

S’accende d’improvviso un lume nel brodo. Un’aureola argentina.

In mezzo - lui non prova sorpresa - c’è la bambina.

I suoi occhi spalancati, quasi volesse negare d’averli tenuti chiusi.

Troppo a lungo forse l’ha fatto. Senza poter scegliere.

Egli la guarda, ancora una volta.

Pensa all’orizzonte dai contorni sfocati, ai suoi sogni dell’oltre.

Si sente come si sentiva talvolta là, quando la tenebra l’avvolgeva sussurrandogli d’un oblio senza tempo.

Ma c’è la bambina, ora. La sua luce bandisce la tenebra, rinnega l’oblio con ferocia, quasi.

Pretende la sua attenzione, vieta ogni abbandono che sappia di riposo.

Egli sa di non poter riposare, non ancora.

È lì a cercare di capire, se un messaggio ancora esiste.

O a difendersi, se si tratta di una minaccia.

L’eclissi, però, ha rotto gli argini, usurpato il controllo.

Buio dentro e buio fuori.

La luce della bambina erode l’oscurità dell’esterno.

Ma l’Estraneo è ormai prigioniero di quella che lo subissa dentro. 



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